Riaprono le scuole e gli uffici: come ci si muoverà in sicurezza?

Il lockdown è terminato da un po’, lo smart working – o lavoro agile – è per molti rientrato, la ripresa della scuola è ormai una realtà. Sono tutte notizie buone e rassicuranti, che portano però molti a riflettere su come comportarsi per raggiungere in sicurezza il posto di lavoro, o accompagnare i figli a scuola, in un momento nel quale di certo il pericolo non è del tutto scomparso, e più di una precauzione, talvolta un obbligo, rimane per combattere la diffusione del famigerato Coronavirus.

Le scelte di trasporto

Le modalità di trasporto restano chiaramente le stesse precedenti alla pandemia (treno, autobus, automobile, motocicli e biciclette), ma quello che cambia adesso è la percezione dell’utenza sul grado di sicurezza che ognuna di queste modalità può offrire. Grado di sicurezza che va chiaramente ad intersecarsi con le possibilità – pratiche ed economiche – di ciascuno nel poter scegliere il mezzo preferito per i propri spostamenti.

Per noi motociclisti la scelta non si è mai posta davvero: abbiamo sempre usato le due ruote riservando a tutti gli altri mezzi di trasporto un ruolo di emergenza, da interpretare quando la nostra cavalcatura non era disponibile per cause di forza maggiore.

È molto probabile però che la recente pandemia abbia posto in più di una persona il dubbio se continuare o no a recarsi al lavoro col treno, o peggio, con l’autobus, anziché passare ad una più sicura due ruote. E sì, perché, da quando distanziamento è diventata la parola d’ordine, lo scooter e la motocicletta sono immediatamente saliti al primo posto come garanzia di distanza sociale. Non è difficile certificare il primato delle due ruote: non c’è lotta con l’autobus, né coi treni, nonostante i posti alternati da lasciare liberi. Nemmeno l’auto d’altronde, data la sua possibilità di ospitare anche cinque passeggeri, garantisce quell’isolamento che, di questi tempi, è senz’altro rassicurante. Sullo scooter, sulla moto, tutt’al più ci portiamo nostro figlio o il nostro partner, coi quali ad ogni modo conviviamo e quindi non spostiamo di una virgola il livello di soglia d’attenzione verso il virus.

Due ruote vs quattro ruote

L’automobile ad ogni buon conto sembra comunque il principale competitor delle due ruote in una virtuale classifica di preferenza degli utenti, ma cerchiamo di capire quali sono gli innegabili vantaggi di moto e scooter in una sfida ipotetica con le quattro ruote sul fronte generale della sicurezza.

Già abbiamo fatto cenno del primato del distanziamento sociale: in auto potremmo comunque trovarci ad ospitare dei passeggeri non conviventi (colleghi che ci chiedono un passaggio, amici, familiari ai quali non si può opporre un rifiuto e così via) mentre sul sellino è ben raro portarsi qualcuno di non programmato!

È facile prevedere che molti utenti di mezzi pubblici decideranno di passare all’automobile, il che avrà un’inevitabile ed immediata ripercussione sui livelli di traffico, soprattutto in ambito cittadino. Ed ecco che, giocoforza, scooter e motocicli amplificano il loro vantaggio: il traffico urbano ed extraurbano viene aggirato con grande facilità da un agile scooter (e sì, se state pensando al Symphony 125 significa che siamo sulla stessa lunghezza d’onda); la velocità di spostamento resta praticamente invariata e ci consente di non modificare le nostre abitudini rimodulandone gli orari.

Sentiamo però le obiezioni di qualche ostinato automobilista, con la sua pretesa di superiore sicurezza – avendo già perso la battaglia sul fronte traffico e coronavirus – in caso di incidente. Sarà quindi il caso di ricordare al nostro pilota delle quattro ruote la differenza tra sicurezza attiva e sicurezza passiva: la sicurezza passiva, sulla quale certamente segniamo il passo, è la capacità di sostenere gli impatti e le conseguenze di un’incidente. Quella attiva, è la capacità di evitarlo.
Ed anche qui, aggiungiamo una ben precisa freccia al nostro arco!

Red Live per SYM Italia