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Scooter

Batteria scarica e scooter in panne? Ecco cosa fare quando il motore non parte

Batteria a terra, scooter fermo e magari sei lontano da casa. Una situazione che ogni motociclista teme, soprattutto nei primi giri dopo la stagione invernale. La soluzione, un tempo, era il caro vecchio kick-starter, ovvero il pedale d’avviamento. Ma oggi? Non tutti i mezzi ne sono ancora dotati. Scopriamo perché e, soprattutto, cosa fare davvero se lo scooter ti lascia a piedi.

Quel momento in cui lo scooter ti dice “no”

Hai aspettato la prima giornata di sole dopo settimane di pioggia e freddo. Finalmente il cielo si apre e il tuo istinto ti porta a tirare fuori lo scooter dal garage. Magari è lì fermo da un po’, complice l’inverno. Ma tu non vedi l’ora di rimetterti in sella.

Controllo veloce alle gomme, accensione un po’ pigra — ci sta, dopo tutto. Ma alla fine parte. L’asfalto è asciutto, il traffico è scarso, e finalmente ti godi quel senso di libertà che solo chi guida sa descrivere davvero. Tutto fila liscio, curva dopo curva, chilometro dopo chilometro. Fino a che… ti fermi. Una sosta al solito bar, due chiacchiere, e poi di nuovo in sella.

Solo che stavolta il motore non parte.

Il motorino d’avviamento gira piano, stanco. Le temperature sono basse, e la batteria, già provata dalla sosta invernale, non ce la fa più. È andata giù. E se il tuo scooter ha l’iniezione elettronica — come ormai tutti i SYM più moderni — niente pedale: il kick-starter non è previsto. Gli scooter attuali, più efficienti e puliti, hanno bisogno di energia costante per attivare pompa benzina, centralina e iniettori.

Niente panico: c’è il Jump Starter

In questi casi la soluzione si chiama avviatore portatile, o Jump Starter. Uno strumento piccolo ma potentissimo, che può davvero salvare la giornata. Di dimensioni simili a quelle di uno smartphone, sta tranquillamente sotto la sella — sì, anche nella maggior parte dei modelli SYM, che non rinunciano mai a uno spazio sottosella generoso.

Il Jump Starter è un booster pensato per fornire lo spunto necessario ad accendere il motore, anche a batteria completamente scarica. Il suo funzionamento è semplice: lo colleghi, premi il pulsante, e in pochi istanti sei di nuovo in marcia.

Come sceglierlo? Occhio alla corrente di picco

Sul mercato esistono moltissimi modelli di Jump Starter, che si differenziano per potenza e capacità. Tutti funzionano a 12 volt — la tensione classica per scooter, moto e gran parte delle auto — ma ciò che fa la differenza è la corrente di picco, ovvero la forza massima con cui riesce a erogare energia nell’istante dell’avviamento.

I valori vanno dai 200 ai 1000 ampere: anche quelli più “piccoli” sono sufficienti per uno scooter, ma se si punta alla versatilità (magari per usarlo anche in auto), meglio orientarsi su qualcosa di più performante.

Il tempo di ricarica dipende dal modello, ma in media servono dalle 2 alle 8 ore per una ricarica completa. Una volta carico, il dispositivo è in grado di garantire diverse accensioni: una vera assicurazione da tenere sempre con sé.

Quanto costa? Meno di quanto pensi

I prezzi partono da circa 50 euro per i modelli base, ma possono superare i 160 euro per quelli più evoluti, dotati magari di torcia, powerbank USB, o custodia rinforzata. I modelli di fascia media, comunque, offrono già tutto ciò che serve per uno scooter SYM di qualsiasi cilindrata: affidabilità, compattezza e potenza sufficiente.

E se proprio vuoi investire, fallo bene: meglio risparmiare qualcosa sul Jump Starter e investire in una nuova batteria di qualità, soprattutto se il tuo scooter ti accompagna tutto l’anno.

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