Batteria a terra e scooter fermo, magari lontano da casa. Cosa fare? La risposta in genere si chiama kick-starter (o pedale di avviamento per i non anglofili), ma non tutti i veicoli ne sono provvisti. Cerchiamo di capire perché, e come far fronte alla situazione.

Batteria scarica e moto in panne. Cosa fare?

Sei uscito per fare un giro in scooter approfittando della prima giornata di sole pieno, nonostante l’inverno non sia ancora terminato. È un po’ che il tuo scooter dorme in garage per via della cattiva stagione, e tu non ne puoi più. Hai voglia di guidare.
Ma oggi l’asfalto è asciutto, e le curve che normalmente “consumi” in primavera ti chiamano, più suadenti di quanto saprebbero fare le sirene con Ulisse. Così infili guanti e giubbotto, scendi in garage, controllata veloce alle gomme e metti in moto.
L’accensione stenta un po’, riprovi più volte. Alla fine lo scooter parte e tu esci per il tuo giro. Tutto è perfetto, l’asfalto inizia a scorrere veloce sotto la pedana, non c’è traffico e tu inizi a goderti la tua ora d’aria. Sei finalmente libero, e non c’è niente che possa andare storto. O forse si.
Dopo qualche km ti fermi al solito posto, una chiacchierata con gli amici e all’imbrunire torni in sella. Ma lo scooter questa volta non si avvia. Il motorino di avviamento gira a stento, e le basse temperature di certo non aiutano. La batteria ormai “è andata giù” , non ce la fa a conservare quel residuo di carica che le consente di svolgere le classiche operazioni di routine (check alla centralina, attivazione della pompa della benzina).
In più il tuo scooter ha l’iniezione elettronica, per cui non è stato equipaggiato con il kick-starter. Fosse stato alimentato a carburatore, quasi certamente sarebbe bastato insistere un po’ sull’avviamento a pedale per avere lo spunto necessario all’accensione. Gli iniettori invece, sono “energivori” e hanno bisogno della corrente della batteria, che in questo momento giace scarica.
Non è la situazione che avevi immaginato stamattina, vero? Cosa fare?

La soluzione esiste, si chiama Jump Starter. O avviatore portatile per moto.

La mossa più intelligente per ogni motociclista o scooterista è dotarsi di un avviatore portatile da tenere sempre sotto la sella. Si tratta di un booster, dalle dimensioni molto ridotte (è grande all’incirca come uno smartphone), che è in grado di dare a moto e scooter lo spunto necessario all’accensione, in caso di batteria scarica.
In commercio si trovano diversi modelli di jump starter compatti. Differiscono tra loro per i livelli di potenza e autonomia che sono in grado di offrire. Dato che tutti gli avviatori di emergenza per moto funzionano con una tensione di 12 volt, il dato da considerare per la scelta d’acquisto riguarda la corrente di picco.
I jump starter attualmente in commercio garantiscono valori di picco compresi tra 200 e 1000 ampere, più che sufficienti per far ripartire non solo lo scooter, ma anche moto e gran parte delle auto in circolazione.
Il tempo di ricarica varia da modello a ma in linea di massima sono necessarie dalle 2 alle 8 ore per una ricarica completa, per garantire diverse accensioni a uno scooter con la batteria a terra.
Per quanto riguarda i prezzi, si parte da poco meno di 50 euro, ma si può arrivare a spendere anche 160/180 euro per i modelli più potenti e accessoriati.
Già i modelli più economici, però, garantiscono prestazioni più che sufficienti per far fronte a qualsiasi situazione, dato che la potenza non manca, e i soldi risparmiati puoi investirli in una batteria nuova per il tuo scooter.

Red Live per SYM Italia