Lo scooter come scelta ottimale per la mobilità individuale.

L’attuale emergenza legata al diffondersi del Covid-19, oltre che a livello sanitario ed economico, sta incidendo in modo molto marcato anche sui nostri modelli di vita quotidiani.

Infatti, se l’isolamento con tutto ciò che comporta è una misura necessaria, occorre obbligatoriamente guardare oltre e capire cosa accadrà al termine del cosiddetto lockdown.

Parliamo dell’ormai nota fase due, che è anche definita come la fase di convivenza con il virus, dove le attività riprenderanno il loro normale funzionamento, ma rimarranno ancora in vigore molte delle norme di sicurezza utili ad evitare che il virus non si diffonda nuovamente.

In altre parole dovremo continuare a evitare assembramenti, mantenere la distanza di sicurezza e altri piccoli ma indispensabili accorgimenti. Qui entrano in gioco i nostri amati scooter, veicoli perfetti per muoversi individualmente, rapidamente e con un basso impatto ambientale.

Gli scooter: una possibilità reale per soddisfare l’esigenza della mobilità individuale?

Tenute presenti le norme prima citate, è inevitabile che i mezzi di trasporto pubblico, come autobus, tram e metropolitane, possano divenire luoghi di facile contagio, a causa degli assembramenti che quotidianamente si creano. Sorge, dunque, spontaneo per milioni di italiani, costretti ogni giorno a muoversi per lavoro o altre importanti necessità, chiedersi quale possa essere il mezzo ideale per effettuare i loro spostamenti.

Ecco perché mezzi come gli scooter possono diventare protagonisti.

Gli scooter, infatti, oltre ad essere molto comodi per spostarsi in città, grazie alle loro dimensioni ridotte, permettono di viaggiare singolarmente, favorendo spostamenti individuali e non di massa, tanto rischiosi in questo contesto.

Scooter o mezzi pubblici, il fattore ''inquinamento''.

Se finora abbiamo considerato le motivazioni collegate ai rischi sanitari, occorre tener presenti anche altre tematiche quali l’inquinamento.

Senza dubbio i mezzi pubblici sono considerati un’ottima soluzione per combattere questo problema, visto che consentono un abbassamento delle emissioni di CO2, permettendo lo spostamento di ingenti masse di persone.

Ci troviamo quindi a dover bilanciare due esigenze: quella di tutelare la sanità pubblica nel corso di una storica pandemia e quella di non gravare sul nostro ecosistema. Un periodo in cui, al di là delle direttive governative, sarà fondamentale l’oculatezza delle scelte individuali fatte da ognuno. Ovviamente alcune delle prescrizioni attuali nella cosiddetta fase 2 diventeranno meno restrittive. Tuttavia è facile pensare che il distanziamento sociale sia destinato a durare per parecchio tempo e quindi che nel breve periodo gli spostamenti in scooter possano essere una delle soluzioni preferite da chi si deve muovere in ambito urbano ma non solo.

La mobilità elettrica, un possibile sviluppo una volta terminata l'emergenza?

Se l’intenzione è comunque quella di bilanciare esigenze di mobilità individuale e bassi impatti ambientali, questo difficile momento potrebbe offrire uno spunto per cambiare la nostra idea di mobilità, senza per questo stravolgere le nostre abitudini quotidiane e “pesando” il meno possibile sull’ambiente.

Stiamo ovviamente parlando della trazione elettrica, decisamente meno impattante rispetto ai mezzi con motori a combustione che utilizzano energie non rinnovabili. Questa che per altri settori sta già diventando una realtà consolidata è una possibilità sicuramente una possibile alternativa nel medio periodo, a cui occorre prestare sempre più attenzione.

Red Live per SYM Italia