Come funziona la frizione di uno scooter?

Quando si parla di scooter sicuramente l’ebrezza della guida è uno degli aspetti che prevale. Tuttavia anche la parte meccanica nasconde molti elementi affascinanti e interessanti da scoprire.

Per esempio, molti conoscono il funzionamento dell’acceleratore o dei freni, ma pochi si soffermano su un elemento prezioso e fondamentale per il buon funzionamento di uno scooter come la frizione.

Oggi capiremo un po’ più in dettaglio come funziona e a cosa serve.

Funzionamento e caratteristiche

Prima di iniziare, è necessario distinguere due tipologie: la frizione a comando manuale e quella automatica.
La prima è tipica delle autovetture con cambio manuale, e della maggior parte dei motocicli. La seconda, invece è applicata universalmente a tutti i motori per scooter.

Finalmente è il momento di chiederci: cos’è e come funziona?

La frizione è posizionata tra il motore e il cambio. La sua funzione è quella di collegare l’albero motore a quello di trasmissione consentendo mediante un comando meccanico o in modo automatico di disaccoppiare il moto dei due alberi. Nei cambi tradizionali, il disinnesto della frizione – eliminando il collegamento diretto tra albero motore e albero di trasmissione – consente il passaggio di rapporto sia in salita sia in scalata senza reazioni brusche o sobbalzi. Oppure, più semplicemente, consente di tenere il motore in moto e le ruote ferme quando siete in sosta.

Come detto, in uno scooter questo tipo di operazione si svolge in modo automatico. Quando si sta rallentando e si è prossimi a fermarsi, la frizione “stacca” in modo automatico consentendo di tenere il motore in moto e le ruote ferme.

Lo stesso accade alla ripartenza: con una frizione manuale sarete voi a dover “modulare” l’attacco facendo slittare la frizione quel tanto che basta per mettere in movimento la moto senza sobbalzi e senza spegnere la moto. Su un motore da scooter tutto questo viene svolto in maniera automatica, dovrete infatti solo accelerare.

Il principio tecnico con cui lavora la frizione è l’attrito. Speciali materiali (definiti appunto materiali d’attrito) sono piazzati su elementi mobili che una volta a contatto riescono a garantire un bloccaggio totale trasmettendo il 100% della potenza.

Nel modello automatico la frizione sfrutta il più delle volte il concetto della forza centrifuga affinché venga facilitato questo compito. In questo caso gli elementi su cui è piazzato il materiale di attrito (tecnicamente chiamate ganasce) ruotano all’interno di un tamburo. All’aumentare dei giri l’espansione di questi elementi (contrastata da molle) porta il materiale d’attrito a contatto del tamburo (tecnicamente viene chiamato “campana”) trasmettendo quindi la potenza dal motore alle ruote.

La perfetta calibrazione delle molle è la variabile fondamentale per un buon funzionamento della frizione e quindi per garantirti partenze scattanti ma “morbide”. La frizione deve infatti lavorare in perfetta simbiosi con le caratteristiche di erogazione di potenza del motore.

Con molle troppo morbide la frizione attaccherebbe troppo presto, con il motore magari troppo sottocoppia, ed il risultato sarebbe un attacco “brusco” ma poi prestazioni non convincenti in accelerazione. Con molle troppo dure, al contrario, il motore deve salire molto di giri perché la frizione attacchi, ma in questo caso avresti una accelerazione lenta, consumi maggiori e un comportamento poco gradevole.

Perché determinati tipi di guida la danneggiano?

La frizione dunque è una componente davvero fondamentale per qualsiasi due ruote, purtroppo però questa sua importanza la rende anche molto fragile.

Infatti capita spesso di sentir parlare di “frizione bruciata” o altri problemi ad essa dovuti, per questo meglio approfondire alcuni dei motivi per i quali si danneggia e come evitarli.

  • 1) Un eccessivo sforzo: la frizione è una delle protagoniste di ogni partenza da fermo e di qualsiasi cambio di velocità, sottoponendola ad uno “sforzo eccessivo” (ad esempio ripetute partenze in salita, continue accelerazioni da fermo e guida a bassissima velocità e “filo di gas”) si rischia di procurarle diversi danni che potrebbero costare poi molto caro.
  • 2)Un utilizzo smodato: ovvero un uso poco attento, quindi anche quando non è assolutamente necessario: ad esempio continue accelerate al semaforo rosso o il tenere il motore su di giri. Questo comportamento potrebbe sembrare banale, ma potrebbe danneggiare la struttura della frizione in tempi brevi, perciò occhio a non esagerare!

Dunque fai attenzione a come usi la frizione e non temere d’utilizzarla quando opportuno, così facendo non avrai alcun problema durante la guida e minimizzerai il rischio di provocare costosi danni.

Red Live per SYM Italia